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Il blog di Francesco

11 marzo 2008

Grazie, grazie e ancora grazie - I parte

    Questo post fa parte di una serie di due interventi che saranno pubblicati l'11 e 13 Marzo.
L'esperimento di cui parlavo nel mio precedente post, il tentativo di tornare a fare una vita autonoma come facevo prima dell'incidente, è andato addirittura molto meglio del previsto.

Son riuscito a tornare a lavoro, a riprendere a occuparmi delle faccende domestiche come cucinare e fare la lavatrice, ho anche dato un esame con ottimi risultati e gli aspetti negativi che temevo di più, come i frequenti mal di testa e il senso perenne di stanchezza e spossatezza, per fortuna non sono quasi mai arrivati.

Per questo, a inizio Febbraio come previsto sono tornato a Cagliari per l'operazione alla rotula che dovevo fare e poi, dopo poco più di una settimana, son tornato qui a Pisa, per quello che (facendo gli scongiuri) dovrebbe essere il ritorno definitivo alla mia vita toscana.

È quindi doveroso che dedichi qualche minuto a ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato e aiutato nel periodo che ho dovuto passare lontano da quella che ormai è la sede della mia vita lavorativa, universitaria e in gran parte anche sentimentale. Mi riferisco a genitori, parenti e amici che mi hanno "accudito" e viziato in questi mesi che ho passato a Cagliari.


Genitori che mi hanno sempre lasciato scegliere cosa volessi fare, dove volessi andare, che mi hanno scarrozzato ovunque in giro per la città, che mi hanno sempre comprato quello che io desideravo mangiare, che mi son stati sempre vicinissimi, soprattutto quando io ero in ospedale e subito dopo l'operazione quando, per qualche giorno, a causa dell'anestesia spinale, ho avuto una forte cefalea.

Amici che nel primissimo periodo hanno scelto magari di vedere un film a casa o di giocare a carte o a qualche altro gioco che poteva farsi attorno a un tavolo perché sapevano che io non mi potevo muovere, che hanno rinunciato ad andare in qualche locale in cui si stava in piedi sapendo che per me sarebbe stato molto più scomodo, che hanno accettato di andare in un settore dello stadio meno turbolento ma anche per loro molto meno divertente perché lì sarei stato più al sicuro, che mi hanno sempre ceduto il posto anteriore in macchina senza mai farmelo pesare, che hanno organizzato le cose solo perché io le chiedevo e solo perché io ne avevo voglia, e lo hanno fatto sempre usando particolari attenzioni mirate a farmi stare il meglio possibile, ma senza sottolinearlo o farmelo notare.

(continua...)
| 1 Commenti | Aggiungi un commento
  • 12/3/08 21:01  
    Blogger Unknown ha detto...

    Ma come sei caro :) Ora però mi sento in colpa per i miei post arcigni e spinosi XD



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